IMPLANTOLOGIA AVANZATA

Per implantologia avanzata si intende la branca dell’odontoiatria che si occupa di ripristinare la quantità di osso necessaria a posizionare uno o più impianti. Numerosi articoli scientifici nazionali e internazionali riportano le tecniche e i materiali necessari allo scopo, con garanzia di ottimi risultati pratici. Dopo anni di esperienza, i professionisti dei Centri Odontoiatrici Atopos, sono in grado di riabilitare con impianti anche le bocche più difficili.

COSA È L’IMPLANTOLOGIA AVANZATA

Le tecniche chirurgiche avanzate di implantologia permettono la riabilitazione dei casi complessi odontoiatrici, in quei siti anatomici in cui negli anni passati non era possibile inserire un impianto.

Vengono schematicamente suddivise in –Split crest –Piccolo rialzo di seno Mascellare –Grande rialzo di seno mascellare –Chirurgia piezoelettrica.

Split crest: è una tecnica chirurgica avanzata che permette l’espansione della cresta ossea mascellare laddove lo spessore della stessa non sia sufficiente ad inserire impianti di adeguato diametro per il supporto della protesi dentale. Si effettua mediante specifici strumenti manuali, chiamati osteotomi, o per mezzo di strumenti ultrasonici piezoelettrici. Permette quindi di inserire impianti con adeguata stabilità primaria e, ad oggi, è una metodica routinaria, efficace e sicura.

Piccolo rialzo di seno mascellare: questa tecnica chirurgica viene effettuata nel settore posteriore del mascellare superiore per permettere un aumento della dimensione verticale dell’osso. Si effettua in casi di atrofie verticali ossee di media entità, cioè in casi in cui ci sia un osso residuo di almeno 6 millimetri di altezza. Vengono utilizzati degli osteotomi manuali e ci si avvale quasi sempre di innesti di osso granulare eterologo che aumenta la stabilizzazione implantare durante la guarigione.

Grande e piccolo rialzo di seno mascellare: Il grande rialzo del seno mascellare è un intervento necessario quando si desidera sostituire i denti persi con dei denti fissi, ricorrendo agli impianti dentali, ma la quantità e il volume di osso presente non è sufficiente a sostenere gli impianti.

Le cause dell’assottigliamento della cresta ossea possono essere molteplici: atrofizzazione dell’osso a seguito della perdita dei denti molari e premolari superiori, traumi e parodontite (infiammazione da batteri conosciuta anche con il nome piorrea) tra le principali.

Se la cresta ossea ha in partenza uno spessore di almeno 4-5 mm si interviene solitamente con un intervento cosiddetto “di rialzo” o di “piccolo rialzo” del seno mascellare. In questo tipo di intervento, dopo aver messo a nudo la corticale ossea, vengono utilizzati degli osteotomi manuali e ci si avvale quasi sempre di innesti di osso granulare eterologo che aumenta la stabilizzazione implantare durante la guarigione.

Occorrerà invece un intervento “di grande rialzo” del seno mascellare in caso di spessore della cresta ossea inferiore ai 4/5 mm.

In presenza di una cresta ossea di almeno 4 millimetri, si può anche posizionare l’impianto dentale in concomitanza con l’intervento di rialzo; altrimenti sarà necessario aspettare qualche mese per poter inserire gli impianti.

Un periodo che va dai 4 ai 9 mesi permette infatti al materiale di innesto di stabilizzarsi e integrarsi all’osso preesistente e lo rende adatto all’inserimento degli impianti, che sosterranno i denti sostitutivi come radici artificiali.

In ogni caso gli impianti inseriti nell’osso ricostruito con l’intervento di rialzo hanno la stessa qualità e durata di quelli eseguiti sull’osso naturale.

PROCEDURE DI INTERVENTO PER IL “RIALZO DEL SENO MASCELLARE”

Viste le due principali tipologie di intervento di rialzo del seno mascellare, scelte a seconda dello spessore preesistente della corona ossea, analizziamo i tipi di procedure con cui vengono effettuate.

Distinguiamo a questo proposito l’intervento che avviene operando dalla base della cresta ossea e quello che prevede un’apertura nella parete laterale verticale del seno, per introdurre il materiale dell’innesto osseo.

In entrambe i casi è generalmente prevista l’anestesia locale e l’utilizzo di moderne tecnologie, come la preparazione di modelli tridimensionali grazie alle immagini fornite dalla TAC, l’uso di bisturi a ultrasuoni e il monitoraggio continuo dell’operazione.

 

RIALZO DEL SENO MASCELLARE OPERATO DALLA ZONA CRESTALE

Per via crestale si effettua il mini rialzo del seno mascellare, quando cioè si hanno almeno 4-5 mm di spessore nella cresta ossea e non occorre aggiungere molto materiale.

Si interviene dal basso, incidendo la gengiva e la sottile parete ossea, spingendo poi la membrana di Schneider, che si trova appena sopra l’osso, e inserendo il materiale di riempimento tra la membrana e la base del pavimento sinusale.

In questo caso si può optare per effettuare in contemporanea il posizionamento dell’impianto, nello spazio che si viene a creare tra la membrana e la cresta ossea esistente, inglobandolo da subito nel materiale di riempimento.

Il tempo di recupero di questo tipo di intervento è molto rapido: la tecnica poco invasiva richiede un decorso post-operatorio di pochi giorni.

GRANDE RIALZO ATTRAVERSO LA PARETE LATERALE DEL SENO MASCELLARE

Il grande rialzo del seno mascellare avviene con approccio laterale, aprendo una finestra nell’osso sulla parte laterale del seno, per poter inserire una maggior quantità di materiale osseo di riempimento.

Anche in questo caso la membrana di Schneider viene scollata e sollevata per introdurre il materiale scelto per la ricostruzione ossea.

Solitamente l’operazione si conclude con i punti di sutura, mentre l’innesto dell’impianto dentale viene rimandato ad un secondo momento, quando il materiale osseo aggiunto si sarà consolidato e mineralizzato.

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